Punto G: cos’è e dove si trova
Da sempre avvolto nel mistero, in bilico tra leggenda e realtà, la questione del punto G è uno dei temi più dibattuti di sempre. Esiste? Non esiste? E se esiste, dove si trova? E come è possibile stimolarlo?
Innanzitutto chiariamo l’origine del suo nome: è conosciuto anche come punto Grafenberg, dal nome del ginecologo tedesco ritenuto suo scopritore.
Assodata, dunque, la sua esistenza, è importante non immaginarlo come un pulsante magico che una volta toccato sia in grado di aprire le porte del paradiso.
Sì, l’orgasmo che regala è decisamente fuori dal comune a detta di chi lo ha sperimentato, ma va stimolato a puntino.
Il punto G, infatti, è una zona particolarmente sensibile della parete anteriore della vagina, situato a 4-5 cm di profondità dietro la collocazione esterna del clitoride. Un fascio di terminazioni nervose non così semplice da rintracciare nell’anatomia femminile. Ma si sa, le situazioni facili non ci sono mai piaciute in questo caso più che mai: maggiore sarà l’attesa per raggiungere il piacere, più intenso sarà il piacere stesso.
Quindi, rimboccatevi le maniche ed avventuratevi alla scoperta di nuove sensazioni!
Come stimolare il punto G
Che lo facciate da sole o che lasciate sia il vostro partner a scivolare dentro di voi, sappiate che occorre dedizione e pazienza.
Sapienti movimenti con le dita, tenendo il palmo della mano rivolto verso l’alto vi aiuteranno di sicuro ad imboccare la via giusta per il godimento. Incurvate le dita e simulate movimenti ondulatori che sfiorino quella parete un po’ rugosa che percepirete, il punto G appunto.
E perché no, dopo essere andati in avanscoperta a “mani nude” potreste passare al livello successivo: un vibratore per punto G.
I vibratori punto G
Disponibili in una miriade di forme e di colori, tutti i vibratori per punto G hanno un unico scopo: il vostro piacere più profondo!
Realizzati con materiali differenti e dotati di svariati e articolati livelli di vibrazione, i vibratori per punto G hanno una caratteristica che li accomuna e che li rende unici tra tutti i vibratori: la testa appiattita. Leggermente più piatta rispetto agli altri e dolcemente sinuosa è stata proprio studiata per accarezzare con delicatezza la zona in questione. Solitamente, la punta del vibratore punto G è anche leggermente ricurva, proprio per simulare la posizione della mano durante la masturbazione.
Altra caratteristica inconfondibile è la lunghezza: come un impavido speleologo, un vibratore stimolatore per punto G non deve essere necessariamente lungo: per raggiungere il nòcciolo della questione che si trova – lo ricordiamo – a 4-5 centimetri all’interno della vagina, basta qualche centimetro.
Come stimolare il punto G con un vibratore
C’è da dire che la stimolazione del punto G non è facile nè tantomeno immediata e – nel caso non si fosse ancora capito – il miglior modo per stimolare questo famigerato punto del piacere è senza dubbio con vibratori o stimolatori per punto G. Perciò – bando alle ciance – mettetevi comode, rilassatevi e lasciatevi andare: tastate il terreno e iniziate ad esplorare, quando vi sarete riscaldate potrete iniziare a divertirvi col vostro vibratore scegliendo anche la modalità di vibrazione e soprattutto l’intensità.
I migliori vibratori punto G
Tra tutti i vibratori per punto G in commercio – e ne sono davvero tanti – molte donne sembrano apprezzare particolarmente le doti del mini vibratore per punto G di produzione tedesca, OVO D4, un mix tra design e modernità.
Ciò che sorprende di questo mini oggetto del piacere è la sua punta, appiattita e con i bordi arrotondati: pratico e silenzioso potreste davvero portarlo sempre con voi ed usarlo ovunque vogliate.
Ma la vera rivoluzione in fatto di stimolazione del punto G arriva con Mona Wave della Lelo: tecnologia avanzatissima e nuovo tipo di vibrazione per una stimolazione perfetta! L’arma vincente di Mona Wave sta tutta nel fatto che non vibra come tutti gli altri ma oscilla proprio per simulare la stimolazione manuale e per puntare infallibilmente alla stimolazione del punto G.