Cos’è il sadismo
Tradizionalmente combinato con il masochismo è chiamato, complessivamente sadomasochismo. In realtà, secondo il filosofo G. Deleuze, la relazione fra sadico e masochista è impossibile, essendo il primo indotto a far saltare ogni possibile accordo, laddove il secondo è piuttosto portato a regolarizzare la relazione all’interno di un accordo.
Pertanto il sadico, tendenzialmente al di fuori di una cornice minima regolamentare come quella detta del SSC (sano sicuro e consensuale), tipica delle relazioni BDSM (Bondage & Disciplina, Dominazione & Sottomissione, Sadismo & Masochismo), può spingere la sua azione fino a rinunciare al consenso esplicito della “vittima” dei suoi gesti, o addirittura, nei casi di sadismo patologico, fino a oltrepassare i limiti della legalità rendendosi responsabile di atti lesivi dell’integrità psicofisica o addirittura della vita di colui o colei su cui agisce.
Quando il sadismo sessuale assume caratteristiche patologiche, diventa una problematica psichiatrica sessuale che rientra nelle parafilie.
Interesse sadico e disturbo da sadismo sessuale
È necessario distinguere l’individuo con interessi sessuali sadici da chi soffre di una malattia vera e propria, cioè un disturbo da sadismo sessuale.
Ci possono essere difatti degli individui che potremmo definire “esplicitamente” sadici, poiché riconoscono apertamente un intenso interesse sessuale nella sofferenza fisica o psicologica di altri, che dichiarano di non provare sentimenti di disagio, che non sono ostacolati da questi sentimenti nel perseguire altri obiettivi di vita, e che non hanno nella loro storia precedenti psichiatrici o giudiziari per agiti di impulsi parafilici. Questi individui non possiamo considerarli disturbati o malati.
Secondo il DSM V, per parlare di disturbo da sadismo sessuale, devono essere soddisfatti i seguenti criteri diagnostici:
- eccitazione sessuale ricorrente e intensa, manifestata attraverso fantasie, desideri o comportamenti, per un periodo di almeno 6 mesi, derivante dalla sofferenza fisica o psicologica di un’altra persona;
- l’individuo ha messo in atto questi desideri sessuali a discapito di un’altra persona non consenziente (causandole sofferenza o danno) oppure i desideri o le fantasie sessuali gli causano disagio significativo (ad es., ansia, ossessioni, senso di colpa o vergogna per gli impulsi parafilici) o compromissione del funzionamento e dell’adattamento in ambito familiare, sociale, lavorativo.
I criteri diagnostici sono da applicare sia:
- agli individui che spontaneamente ammettono di avere tali interessi parafilici e che provano grande disagio e difficoltà psicosociali per tale condizione;
- a coloro che negano qualsiasi interesse sessuale per la sofferenza fisica o psicologica di un altro individuo nonostante l’evidenza oggettiva del contrario basata su precedenti anamnestici psichiatrici e giudiziari; si tratta di individui noti per aver inflitto dolore o sofferenza a vittime molteplici e in occasioni diverse, ma che negano qualsiasi desiderio/fantasia riguardante tale comportamento sessuale e che possono dichiarare, inoltre, che gli episodi noti di aggressione sessuale erano non intenzionali o di natura non sessuale; altri possono ammettere episodi del passato di sadismo sessuale nei confronti di un individuo non consenziente, ma non riferiscono alcun interesse sessuale significativo nella sofferenza di un altro individuo; negando i propri desideri/fantasie sessuali, di conseguenza essi negano qualsiasi disagio/difficoltà.
Caratteristiche associate, prevalenza, sviluppo e decorso
Caratteristica a volte associata al disturbo è l’ampio uso di materiale pornografico che implica l’infliggere dolore e sofferenza.
La prevalenza (frequenza del disturbo) nella popolazione è sconosciuta. Tra gli autori di reati sessuali perseguiti in sede civile negli USA, meno del 10% presenta sadismo sessuale. Tra gli individui che hanno commesso omicidi per motivi sessuali, i tassi del disturbo vanno dal 37 al 75%.
Nei campioni giudiziari gli individui con sadismo sessuale sono quasi esclusivamente maschi, ma in un campione rappresentativo della popolazione australiana è riportato che il 2,2% dei maschi e l’1,3% delle femmine ha detto di essere coinvolto in pratiche “sadomasochistiche”.
Uno studio ha riportato che sia i maschi che le femmine diventano consapevoli del loro interesse sadomasochistico nella prima età adulta. Mentre il sadismo sessuale di per sé è una caratteristica che dura tutta la vita, il disturbo da sadismo sessuale può modularsi a seconda del disagio soggettivo dell’individuo o della sua propensione a danneggiare altri non consenzienti. È probabile che l’avanzamento dell’età possa avere lo stesso effetto di riduzione su questo disturbo di quello che ha su altre parafilie.
Associazione del sadismo con altre problematiche
Il disturbo è associato frequentemente al disturbo antisociale di personalità, al disturbo del masochismo sessuale, all’ipersessualità, ai disturbi da uso di sostanze.