Sadomaso: quando sadismo e masochismo si uniscono

Cos’è il sadomaso

Sadomaso è la forma abbreviata del termine sadomasochismo sessuale, inteso come l’insieme delle pratiche erotiche basate sull’imposizione di sofferenze fisiche (tramite oggetti che possono provocare dolore come fruste, sculacciatori o costrittivi in genere) o mentali su un partner.

Da dove nasce il Sadomaso

Le due parole di cui si compone il termine, ossia sadismo e masochismo, derivano dai nomi di due autori.
Il primo è il Marchese de Sade, aristocratico francese vissuto nella seconda metà del XVIII secolo, autore di diversi libri erotici e di alcuni saggi filosofici, in cui è evidenziata la figura del sadico come individuo capace di compiere, con scientifica razionalità, ogni sorta di azione volta al male, rifiutando ogni limitazione imposta dalla morale comune e riconoscendo come unica legge il perseguimento e l’accrescimento del proprio personale piacere.
Il termine masochismo deriva dallo scrittore austriaco L. von Sacher-Masoch, raffinato scrittore austriaco della metà dell’800 e autore del romanzo Venere in pelliccia, ove si descrive proprio una relazione di tipo masochistico.

Sadismo e masochismo sono spesso due comportamenti associati tra di loro.
Il primo a inserire i termini sadismo e masochismo nella terminologia medica istituzionale è stato lo psichiatra tedesco R. von Krafft-Ebing alla fine dell’800. Agli inizi del ‘900 anche Sigmund Freud descrisse il sadismo-masochismo nei suoi scritti sulla sessualità facendolo derivare da uno sviluppo psicologico aberrante conseguente a esperienze avvenute nell’infanzia; egli ha anche gettato le basi per la prospettiva medica dei decenni successivi.
Nel tardo XX secolo gli attivisti del BDSM (Bondage & Disciplina, Dominazione & Sottomissione, Sadismo & Masochismo) hanno protestato contro questi modelli concettuali, fondati esclusivamente su osservazioni di pazienti psichiatrici e costruiti sul presupposto di una patologia psichica. Hanno cercato quindi di distinguersi dalle nozioni ancora largamente diffuse della teoria psichiatrica ottocentesca con l’adozione del termine BDSM al posto di sadomasochismo.

sadomaso

Il sadomaso come sessualità estetica

In contrasto con chi vuole spiegare il sadomaso attraverso approcci psicologici, psicoanalitici, medici o legali, i quali cercano tutti di catalogare in una malattia comportamenti e desideri nel tentativo di ricondurli a un impulso biologico-fisiologico o psicologico di carattere patologico, si suggerisce invece che tali pratiche possano anche esser vedute come esempi di “sessualità estetica”, liberamente scelte, guidate da alcuni obiettivi estetici legati allo stile, al piacere e all’identità; queste pratiche, in determinate circostanze e contesti, possono esser paragonate alla creazione artistica.
Secondo questa linea di pensiero, fintanto questi comportamenti si manifestano all’interno della cornice di regole chiamata SSC (sano sicuro e consensuale), tipica delle relazioni BDSM, non è un problema psicologico o psichiatrico. Lo diventa solo se viene fatta violenza ad una persona, se c’è costrizione, se si approfitta dell’eventuale fragilità psichica di una persona e se ciò causa difficoltà nella vita personale o professionale.

La psichiatria contemporanea, col DSM V (il sistema di classificazione delle malattie mentali più diffuso nel mondo ed elaborato dalla Associazione Psichiatrica Americana), continua a identificare separatamente sadismo sessuale e masochismo sessuale, classificando tali pratiche e stili di vita come una condizione medica.
L’ICD-10, sistema di classificazione delle malattie elaborato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, differisce per certi aspetti dal DSM, unendo ad esempio sadismo e masochismo in sado-masochismo (o sadomaso, nella sua forma abbreviata), facendo inoltre una distinzione più marcata tra pratiche consensuali e violenza sessuale e suggerendo infine che aspetti sadomaso si verifichino all’interno della maggior parte delle relazioni sessuali.
Dagli studi psicologici e psicoanalitici si evince che queste pratiche sono più spesso frequenti in soggetti di tipo borderline, in particolare, l’individuo che sceglie di assoggettarsi a pratiche di masochismo, risulta mosso da un comportamento psicologico la cui causa emotiva è, a sua volta, il senso di colpa.