Dopo la lunga scopata, lo presi per mano e lo portai verso un materasso più basso, dove potermi sedere e fargli un pompino in tutta comodità.
Purtroppo avevo la bocca secca e non veniva molto bene. Quindi lo invitai a sdraiarsi, gli avrei fatto provare le mie mani.
Presi il mio lubrificante e iniziai un lento massaggio. Sono molto brava anche con le mani e non faccio semplici seghe: un uomo ha tanti punti piacevoli, basta saperli accarezzare per portare il piacere alle stelle. Non credo che lui se lo aspettasse o avesse mai provato nulla di simile. Movimenti lenti alternati a più rapidi, e una volta individuato il suo punto G l’ho letteralmente fatto impazzire!
Nel frattempo gli altri si erano fermati per una pausa.
C’era chi mangiava qualcosa, chi chiacchierava e chi ci guardava. Non sono certa ma credo che molti uomini lo guardavano un po’ invidiosi e le donne si avvicinavano per guardare da vicino per vedere come lo accarezzassi.
Anche con il massaggio lui ha resistito molto, anzi diverse volte arrivava persino a fermarmi per farmi rallentare, mi diceva che il piacere era più di quello di un orgasmo, così tanto che non riusciva a lasciarsi andare.
Ad un certo punto una amica venne in soccorso per tenerlo bloccato così che io lo potessi torturare ancora. Senza pensarci tanto, si sistemò a gambe aperte sul volto di lui e le offrì il suo sesso. E più il piacere per lui aumentava più cercava di distrarsi accelerando le leccate. Il viso di lei era molto vicino al mio e ad un certo punto l’ho vista, quella tipica espressione di una donna che gode, che raggiunge l’orgasmo, si avvicinò di più al mio viso, mi diede un bacetto sulla bocca e mi ringraziò. Poi si alzò per sedersi vicino a noi per continuare a sbirciare il mio massaggio che continuavo – ora – più lentamente. Volevo farlo godere, così gli ho chiesto di mostrarmi come si toccava lui per godere.
Usava movimenti lenti e lunghi, ho quindi adattato le mie carezze al suo piacere.
Ma questo non ha fatto che crescere il suo desiderio e dopo 5/10 minuti – non ricordo bene – mi disse che doveva scopare per scaricarsi. Faceva di tutto per alzarsi e più ci provava più aumentavo le stimolazioni e crollava di nuovo steso in preda al piacere. Ad un certo punto ce la fece, si alzò, mi ringraziò ed andò a cercare una nuova preda.
Io ero stremata, avevo sete e fame e andai a rifocillarmi. Nel frattempo gli altri avevano iniziato il secondo round.
Mi avvicinai al materassone dove mi aveva sbattuta prima ed ho trovato la “lei” della mia coppia di amanti che, presa con foga da uno, stava godendo da matti. Allungai la mano e iniziai a titillarle il clitoride, e con una buona collaborazione con lo stallone le abbiamo regalato un bel po’ di orgasmi.
Stavo quasi a pecorina e dietro di me un baldo uomo, che aveva incrociato la mia bocca poco prima, iniziò ad accarezzarmi in modo più audace il culo, quasi a chiedermi il permesso di potersi insinuare dentro di me. Ed io glielo diedi. A permesso ricevuto, si allontanò per prendere un preservativo e notai che glielo porse la sua compagna. Se lo infilò e subito lo sentii farsi strada verso di me. Anche lui aveva un membro di tutto rispetto e ho dovuto chiedergli di iniziare piano perché era da un po’ che non incontravo certi diametri. Una volta che ha sentito che ero pronta, ha iniziato a pompare senza tregua. Lo sentivo bene, soprattutto quando stimolava il mio punto G in un modo così piacevole che se fossi stata più sciolta non so quante volte avrei squirtato.
Ormai avevo abbandonato il clitoride della mia amica presa più dal mio piacere che dal suo, ma lei continuava comunque a godere e ad un certo punto mi son sentita arrivare uno schizzo sulla mano accompagnato da un suo forte gemito. Ad un certo punto sentii che le mani sul mio culo erano aumentate e dalla delicatezza del tocco immaginai che fosse la compagna del mio stallone. Adoro sentire sul mio corpo più mani o bocche, senza sapere di chi siano, che mi esplorano e cercano il mio piacere.
Non so mai quantificare il tempo, di sicuro anche questo nuovo amante era molto duraturo, tanto che ad un certo punto ho dovuto dirgli basta. Le sollecitazioni erano tante ed ero diventata così sensibile che il mio punto G chiedeva una tregua. Senza forze nelle gambe mi sono accasciata a terra, esausta ma felice. Ora a soddisfare la mia amica c’era suo marito, a cui avevo chiesto di liberarmi dalla tortura e di farmi squirtare.
Mi sdraiai su un materasso e lui subito andò alla ricerca del mio punto magico. Ormai sapeva esattamente dove fosse e come avrebbe dovuto toccarmi per far crollare le mie barriere. Il mio punto G era stato stuzzicato da entrambi i miei amanti della serata a lungo e non chiedeva che di “scoppiare”. Infatti ci ha messo poco a farmi squirtare e credo di non avre mai fatto un lago così grande. Aveva la mano tutta impregnata dei miei umori e me l’ha passata sulla bocca per farmi assaggiare il mio sapore.
Salato, dolce, un mix strano.
Rimasi sdraiata a riprendermi per qualche minuto, quando la mia amica e la compagna di quello che mi aveva sbattuta prima mi presero per mano e mi portarono davanti ai loro uomini, e senza che fosse passato troppo tempo subito si aggiunse un altro singolo per completare il cerchio.
Ci mettemmo in ginocchio e iniziammo a soddisfarli e a baciarci tra di noi.
Restai con Mr. Squirt e lo deliziai con la mia bocca, sua moglie propose un pompino imperiale sapendo che l’ultima volta aveva goduto come un porco. Ma non era il momento adatto, per quello ci vuole più intimità. Anche se mi conosce da anni mi chiese comunque il permesso di venirmi in bocca ed io con uno sguardo voglioso e aumentando il ritmo con la mia bocca gli dissi di sì. Esplose dentro la mia bocca. E come mi accade per le donne, amo sentire quando un uomo gode, soprattutto se a causa mia.
I giochi ormai erano giunti a termine, qualcuno era già andato via, altri si stavano rivestendo, altri facevano l’ultimo spuntino prima di andare a casa.