Parliamo sempre tanto di com’è fatta la vagina, di come stimolarla o di come stimolare il clitoride. Del pene, sì, se ne parla ma di straforo magari per descrivere un nuovo modello di masturbatore per uomo. Mai, o molto di rado, di come sia fatto, del perchè dell’erezione, delle sue dimensioni…forse solo perchè ci sembra più semplice anatomicamente rispetto a quell’intrigante scrigno che è la vagina.
Il pene, però, è un organo importante ed è sempre interessante conoscere come siamo fatti e come si mettono in moto determinati processi.
L’anatomia del pene
Il pene è l’organo riproduttivo maschile – e fin qui direi che ci siamo – ed, insieme con lo scroto, costituisce la parte esterna dei genitali. Serve per stabilire il sesso del feto, quando appunto diventa visibile, ed è per questo un carattere sessuale secondario.
Il pene si compone di 3 parti: la radice, l’asta ed il glande. La radice è interna, la parte più nascosta che è compresa nel perineo (zona tra l’ano ed i testicoli). Dona stabilità al membro: è costituita da un bulbo – ovvero una parte di uretra – e da due corpi cavernosi, appunto le radici. L’asta è la lunghezza del pene, la parte più visibile che culmina con il glande. Ha la forma di un cilindro e le dimensioni variano a seconda che il pene sia eretto o a riposo. Il colore leggermente più scuro che si nota sull’asta è dovuto allo strato di pelle pigmentata che la caratterizza: nella parte superiore è composta dalle prosecuzioni dei corpi cavernosi (quelli che partono nella radice), mentre nella parte inferiore vi è la prosecuzione del corpo spongioso dell’uretra.
Le strutture erettili del pene sono proprio queste due.
Poi c’è il glande, la parte più in alto del pene e quella con il colore più chiaro e forma conica che favorisce la penetrazione vaginale. La parte più sporgente alla base del glande è chiamata corona.
Quando il pene non è eretto, il glande è coperto da uno strato sottile di pelle scorrevole che si chiama prepuzio: questo è collegato alla corona tramite una piega cutanea chiamata comunemente “filetto” ma, anatomicamente, frenulo.
Sulla punta del pene vi è un foro chiamato meato o apertura uretrale, da cui fuoriesce lo sperma e la pipì. Questo accade solo nell’uomo.
Il glande è un punto particolarmente ricco di terminazioni nervose, ecco perchè si sostiene che sia la parte più sensibile al piacere sessuale.
Che cos’è la circoncisione? E perchè la si pratica?
La pratica della circoncisione ha radici davvero molto antiche. Si pensi che a Saqqara, una grande necropoli egizia vicina al Cairo, incisa sulla parete di una tomba vi è una decorazione di grande importanza storica: attesta la prima testimonianza mai disegnata di una operazione di circoncisione. Parliamo di più di 4300 anni fa.
La circoncisione – ovvero l’asportazione del prepuzio – è tra le operazioni più praticate al mondo. Come avviene? Scopriamolo insieme.
Si comincia con il delimitare la porzione di pelle che sarà asportata (varia da persona a persona), si incide la parte superiore e si infila un anello di plastica tra il glande ed il prepuzio, per separarli. Con un filo di sutura stretto attorno al glande si scongiura il rischio di emorragie e si asporta quindi la pelle. L’anello resta lì e viene rimosso dopo circa una settimana.
Perchè si pratica la circoncisione? Ci sono circa 3 ragioni di natura differente: religiosa (molti ebrei e musulmani sono circoncisi), medica (sembra essere l’unica soluzione per alcune malformazioni o patologie come la fimosi), igienica (va precisato, però, che un pene circonciso non è più pulito di uno non circonciso). L’operazione rende solo più semplice la pulizia e l’eliminazione di sostanza come lo smegma. Lo smegma altro non è che un accumulo di cellule epiteliali e sebo che si forma sotto al prepuzio, mentre nella donna intorno al clitoride. Se le parti intime non vengono ben deterse, lo smegma può raggiungere una consistenza ed un odore davvero sgradevoli.
Le forme e le dimensioni del pene
Croce e delizia da sempre, il tema delle dimensioni del pene suscita molte chiacchiere ed anche molti miti. Accantoniamoli, per un attimo, basandoci su dati scientifici raccolti.
Quando parliamo di dimensioni del pene, non ci stiamo certo riferendo a quanto dovrebbe essere grande per appagare una donna. No. Parliamo della media numerica delle dimensioni. Quindi di lunghezza e di circonferenza.
Stando ad uno studio condotto nel 2015, la lunghezza media di un pene non in erezione va dai 9 ai 10 cm, mentre eretto si aggira tra i 12 ed i 15 cm. La circonferenza, invece, si assesta intorno ai 12 cm.
Ricordiamoci anche che non c’è una correlazione tra lunghezza del pene non eretto e quella nello stadio successivo. Ci sono peni che si allungano moltissimo in erezione ed altri meno.
Nel 2016 l’Università del Messico in collaborazione con la UCLA hanno condotto una ricerca per verificare quali fossero invece le dimensioni del pene preferite dalle donne: è emerso che le donne desiderano peni delle dimensioni succitate, quindi nella media.
E della forma, che si sa? Oltre alle forme “classiche”, quelle insomma che emergono dalla descrizione anatomica del pene, ci sono forme disparate. Esiste un Dick Code – sapevatelo – che segnala tutte le tipologie di pene esistenti ed indica i parametri per ricostruire il pene preferito (o nel caso foste uomini, per riprodurre graficamente il vostro pene).
Il meraviglioso meccanismo dell’erezione
L’erezione è il “sintomo” dell’eccitazione nell’uomo. È molto diffuso il pensiero che sia piuttosto facile far eccitare un uomo e condurlo all’erezione, appunto. Ma non è proprio così.
L’erezione è un riflesso complesso di natura spinale, ovvero è il risultato di una serie di fattori psicologici, ormonali, vascolari, nervosi. Nella forma più elementare, questa avviene con la stimolazione tattile del glande che invia uno stimolo direttamente al sistema nervoso autonomo, quindi al centro di controllo spinale, che ordina l’inibizione delle efferenze simpatiche, responsabili della vasocostrizione del pene e quindi della non erezione. D’altro canto si aziona un’attività parasimpatica opposta a quella appena descritta che va a dilatare i vasi sanguigni e quindi favorire un afflusso massimo di sangue ai corpi cavernosi.
Senza erezione non si può consumare un rapporto sessuale, così come la scarsa lubrificazione della vagina impedirebbe la penetrazione.
Come stimolare il pene e come raggiungere l’orgasmo?
L’orgasmo è il fine ultimo della stimolazione del pene eretto: avviene tramite l’eiaculazione, ovvero l’emissione di sperma. Non tutti gli uomini eiaculano allo stesso modo: la quantità di sperma, il colore, la consistenza e come viene emesso variano da uomo a uomo e da momento a momento. Stessa cosa vale per il tempo intercorso tra la stimolazione del pene eretto e l’eiaculazione; non c’è un tempo standard ma si tratta di un intervallo estremamente variabile. Questo tempo non è relazionabile all’azione della donna o dell’uomo che esercita la stimolazione. Subito dopo l’eiaculazione ha inizio un periodo detto refrattario – variabile anch’esso – ed è il lasso di tempo che intercorre necessariamente tra un’eiaculazione e la nuova erezione e conseguente altra eiaculazione potenziale.
Il modo in cui ciascuno di noi raggiunge l’orgasmo è del tutto soggettivo. Possiamo però suggerirvi quali sono i modi per stimolare il pene.
- Stimolazione tattile, o masturbazione tattile
- Stimolazione orale
- Penetrazione (vaginale o anale)
Un altro punto di estremo piacere è la zona del perineo, ovvero tra i testicoli e l’ano. È possibile accarezzare e massaggiare quell’area o leccarla oppure praticare il massaggio prostastico, che è interno e si realizza a partire dall’ano.
L’uomo dispone di una vasta gamma di sex toys e masturbatori per stimolare il pene o solo il glande.
Uno dei marchi più famosi in ambito di masturbatori da uomo è il giapponese Tenga, che ha spopolato con i suoi ovetti Tenga Egg: masturbatori a forma di uovo, appunto, da scartare e nei quali inserire il pene e lasciarsi stregare dalle numero texture extra stimolanti. Altro marchio leader è sicuramente Fleshlight, torce del piacere realizzate con materiali ultra realistici e, in alcuni modelli, sul calco dei genitali di famose porno attrici.
Insomma, c’è tanto per giocare e sperimentare. Resta solo da mettersi in gioco e capire quali sono i sex toys che più piacciono e soddisfano.