Che cos’è il breath play o asfissia erotica?
E’ una pratica che vorrebbe rientrare nel BDSM ma che probabilmente non rispetta nè l’ SSC (Sano Sicuro e Consenziente) nè il RACK (Risk Aware Consensual Kink).
Nel BDSM le pratiche devono essere sane e sicure, ovvero non ledere la persona, oltre che esserci il consenso da entrambe le parti. L’acronimo inglese RACK indica un insieme di regole più “selvagge”, connesse a giochi che possono avere molti più rischi (fisici ed emotivi) e le persone coinvolte accettano essendo ben consapevoli delle conseguenze.
Quando si parla di breath play in campo BDSM non si parla della strozzatina del collo del tipo “ti blocco al muro”, di un facesitting temporaneo o altre pratiche “leggere”, ma è proprio un controllo del respiro della persona, a cui piace questo tipo di stimolazioni. La mancanza di ossigeno sembra portare il corpo in uno stato di rilassamento particolare, questo perchè il cervello decide dove è più importante mandare l’ossigeno ed esclude le parti del corpo meno importanti. Si avverte un senso di euforia, confusione, vertigine. Il limitato afflusso di ossigeno prolunga ed intensifica le sensazioni relative all’orgasmo.
Può essere una pratica dannosa, anche se praticata dai più “esperti”.
L’asfissia erotica è una delle principali cause di morte durante i rapporti intimi. Questo perchè la persona che subisce l’asfissia cade in una trance e non è in grado di reagire, di avvertire il/la partner che inizia a non stare più tanto bene. E la persone che la mette in pratica non può effettivamente sapere quanto chi riceve possa resistere senza ossigeno.
Tutt’altra cosa sono i giochi in cui ci possono essere brevissime mancanze di aria, quelle che possono mettere un po’ di pepe ad un intercorso amoroso.
I giochi più noti, o che possono ricorrere più spesso nell’intimità, sono il facesitting e facetits.
Facesitting ovvero quando la persona si siede sul volto del/la partner. In base a chi si siede prende due nomi diversi queening quando è una donna a sedersi o kinging quando è l’uomo che si siede. Questa pratica può essere usata per ricevere un cunnilingus, anilingus o stimolazione orale dei testicoli. Se la persona si lascia andare un po’ di più sulla sua “seduta” (il volto del/la partner) allora ci può essere anche una interruzione del respiro e prende il nome di “smothering”. Ovviamente tutto sta nella durata di questa interruzione che, come accennato prima, se persevera può portare a conseguenze non gradevoli.
Può essere fatto per qualche secondo o per il tempo di un respiro, e sarà il/la partner a comunicare a chi sta seduto quando è il momento di sollevarsi, ad esempio toccando il/la partner con una mano. Se la persona è legata questo feedback verrà a mancare e ci vorrà molta più attenzione.
Una variante per il cunnilingus è quella in cui la donna tiene premuto il viso del/la partner con una mano o con un piede: qua la persona che pratica il cunnilingus avrà più facilità a far capire quando è giunto il momento per il prossimo respiro, spostando la testa.
Il facetits purtroppo può essere praticato solo da donne che abbiano un seno prosperoso da poter avvolgere parte del viso. Gli uomini amanti del seno amano molto questa pratica, il poter abbandonarsi dentro il seno di una donna.
Un’altra pratica che può essere usata per ostacolare temporaneamente il respiro è la classica mano sul collo. Per stare in sicurezza si deve conoscere bene la persona, la sua anatomia e le proprie competenze e capacità in quel momento del gioco.
Una lieve interruzione o impedimento del respiro può anche essere fatto con i piedi soprattutto se chi riceve il “soffocamento” è un amante dei piedi e dello sniffing.
La presa al collo dovrebbe essere tipo una morsa che non va a occludere la trachea quindi non va a ostacolare effettivamente il respiro, ma trasmette quel senso di sottomissione che può essere molto piacevole per chi ama essere sotto controllo fisico del/la partner. Per comprendere in che zone potete piazzare la mano, sia stando viso a viso che da dietro, suggerisco di fare delle prove prima che gli ormoni si “accendano”. Questo aiuterà a comprendere meglio qual è la posizione adatta per non andare a fare danni, bloccare il respiro o creare disagi.