Una leggenda metropolitana vuole che la circoncisione comporti una minore sensibilità ai piaceri del sesso.
Ovviamente è totalmente falso e la riprova consiste nel fatto che lo sono quasi tutti i divi del cinema “Hard Core“, soggetti non esattamente votati ad una vita casta e pura, nè sembrano manifestare segni di insensibilità agli stimoli sessuali.
La circoncisione è una delle pratiche chirurgiche più antiche che l’umanità ricordi. E’ tutt’ora praticata sia dagli ebrei che dai musulmani, oltre che da molte tribù indigene australiane.
Tra noi cattolici occidentali, l’unico motivo che giustifichi l’amputazione del cercine prepuziale è la fimosi, una stenosi congenita che impedisce lo sfoderamento o peggio ancora, la richiusura della pelle intorno al glande, che va in tal modo a strozzarlo, impedendone l’apporto ematico. Non è raro che qualche giovanotto debba ricorrere a cure mediche urgenti, costretto a recarsi al Pronto Soccorso in condizioni precarie, direttamente dall’alcova e nel bel mezzo di un rapporto sessuale.
Un male necessario dunque, che poi tanto male non è dal momento che la maggioranza delle donne giura di preferire un partner circonciso.
Può succedere che ragazzini operati da piccoli, quando si confrontano con i coetanei, magari negli spogliatoi di una palestra, subiscano una sensazione di diversità, suscitando nel contempo la curiosità dei compagni, cosa che ne rafforza il disagio. Tale imbarazzo scompare con l’età, anzi, diviene motivo di orgoglio quando scoprono di essere preferiti ai “normali”.
In genere l’intervento viene deciso in età infantile, ma molti pediatri preferiscono attendere l’adolescenza, dal momento che la fimosi può qualche volta parzialmente regredire, al punto da non richiedere l’ausilio del bisturi.
Con l’inizio dell’attività sessuale diviene indispensabile l’uso del preservativo ed è in tale periodo che la fimosi può determinare qualche incomprensione con il nostro amico condom. Sia per motivi igienici che di prevenzione, con il gioiello di famiglia “nature” o ritoccato, il preservativo è un ausilio al quale non si può e non si deve rinunciare.
Lo “scalino” che gli operati descrivono come un intoppo alla perfetta calzatura del goldone, che poi non è altro che il moncone che delimita la zona di pelle rimossa, è facilmente superabile aiutandosi con le dita. L’importante è calzare il preservativo ad erezione completa e mantenere chiusa l’estremità dell’ausilio (il serbatoio), in modo da impedire l’infiltrazione di aria, per poi srotolarne il resto lungo l’asta. Lo scalino può dare l’impressione di impedire lo srotolamento del preservativo, ma con le dita a pizzicotto, (attenzione alla unghie) è possibile favorirne il superamento e la perfetta adesione.
È importantissimo scegliere il preservativo della giusta taglia e ricorrere, se necessario, anche a qualche goccia di lubrificante.
Non tutti i preservativi sono uguali. E’ opportuno provarne di diverse marche e fatture fino a trovare quello che maggiormente si adatta alle proprie fattezze.