Fantasticate di cavalcare il dorso di un volatile dalle piume soffici e morbide. Oppure, se la vostra immaginazione non vi è troppo d’aiuto, pensate di essere inginocchiati sopra uno schizzo scrosciante di acqua tiepida. Rilassante, stimolante, inarrestabile. Sono le stesse sensazioni che si provano quando qualcuno pratica il rimming.
Forma ambigua di piacere per le sue capacità di donare una sensazione di benessere ma allo stesso tempo in grado di sconvolgere l’apparato endocrino e smuovere gli ormoni, questa pratica sessuale non può essere definita soltanto, e banalmente, “preliminare”. Il concentrato di trasgressione, coinvolgimento mentale, piacere fisico e versatilità, trasforma il rimming in una pratica dalle mille sfaccettature, talvolta più psicologiche, altre volte – fortunatamente – più orgasmiche.
Rimming: perché piace questa pratica sessuale?
Abbiamo già accennato a quali possono essere i risvolti fisici, emotivi e psicologici che determinano il successo di questa pratica. Ora, vediamoli più da vicino. La zona perianale è una delle più ricche di terminazioni nervose tra quelle presenti nel nostro corpo. A ciò si aggiunge che, spesso, queste zone sono quelle più preservate e verginali (ma non vogliamo entrare nel merito di tale riservatezza!). È un dato di fatto, però, che le terminazioni nervose hanno una sorta di “memoria interna” e la loro stimolazione dopo un periodo di riposo può dare grandi soddisfazioni. Le sensazioni fisiche provocate quando il partner lecca la zona che circonda l’ano dipendono anche dalla posizione. Ad esempio, il rimming eseguito sul partner steso supino sul letto e a gambe aperte, veicola stimoli potentissimi alla zona dei genitali e non è infrequente che, in tal caso, l’anilingus venga accompagnato da una pratica masturbatoria. Invece, il rimming eseguito su un soggetto in posizione doggy style, invia gli stimoli più direttamente al cervello, liberando una quantità di endorfine tali da affogare ogni dispiacere. A tutto ciò si deve aggiungere il piacere psicologico che una pratica del genere può regalare: il partner passivo, uomo o donna che sia, proverà l’emozione di un’inversione dei ruoli e proverà godimento nel vedere il proprio partner sottomesso e obbligato a espletare le sue funzioni “linguistiche”.
E il partner attivo cosa prova? Per quanto le sensazioni fisiche siano ovviamente inferiori rispetto a quelle del ricevente, chi effettua il rimming apprezza maggiormente il valore tattile che si prova quando la lingua accarezza la zona perianale. Non c’è dubbio, però, che il piacere psicologico possa essere parimenti intenso rispetto a quello che prova il soggetto passivo. Gli amanti dell’umiliazione sessuale faranno del rimming la propria pratica d’elezione, forse anche tradendo quelle più sdoganate del licking e dello sniffing.
Consigli su come iniziare
Ora che conoscete tutti i motivi per cui piace la pratica del rimming, passiamo al lato pratico.
Per esiguità di spazio a disposizione ci limiteremo a fornire solo i consigli di base, lasciando a voi ulteriori sperimentazioni. Come abbiamo già avuto modo di vedere, le sensazioni provocate dal rimming variano a seconda della posizione. Noi prenderemo in considerazione quelle più praticate. La prima è quella in cui il partner passivo è nella posizione del missionario. In questo caso, occorre far lavorare maggiormente la punta della lingua, che eseguirà piccoli e leggeri tocchi sulla zona perianale, alternate a vere e proprie strisciate (sempre con la punta della lingua). La seconda posizione di cui trattiamo è quella in cui il partner è in doggy style. In questo caso, a differenza della tecnica esposta precedentemente, la parte della lingua predisposta a lavorare è quella centrale. Quindi, appiattite la lingua e accarezzate la zona che, a salire, va dalla base dell’ano sino a quella dell’osso sacro.
Unica raccomandazione: moderazione. Non vogliamo essere gli artefici di un orgasmo immediato!