Oggi, 1 dicembre, è la Giornata mondiale contro l’AIDS.
Il testimonial scelto, quest’anno, per il messaggio del Ministero della Salute è Raoul Bova, il titolo, esplicativo, è “la trasmissione sarà interrotta il prima possibile” e si tratta di un progetto al quale hanno partecipato anche volontari e ammalati di Aids.
Lo slogan e l’obiettivo
Lo slogan scelto è Getting to zero, dove quello zero indica il numero che di infezioni e morti che si vuole raggiungere. Il mondo si è impegnato ad arrestare la diffusione di Hiv/Aids entro il 2015. Utopia? No, secondo la LILA, che afferma che, che con le conoscenze attuali e l’adeguato impegno politico ed economico arrivare a zero sia possibile.
Lo scopo di giornate come questa sono, poi, d’aiuto per sensibilizzare l’opinione pubblica, per far conoscere la malattia, per diffondere la cultura della prevenzione.
I dati in Italia
Per quel che riguarda l’Italia i dati su Hiv/Aids sono in calo, ma ancora drammaticamente preoccupanti e – forse – buona parte delle infezioni si trasmettono ancora per la poca conoscenza delle modalità di infezione e le diagnosi effettuate tardivamente quando, cioè, è avanzato lo stato della malattia.
La stima è di circa quattromila nuove infezioni l’anno, con con 5,8 nuovi casi di positività all’Hiv l’anno ogni centomila residenti: questo fa dell’Italia un paese con un’incidenza della malattia medio-alta. La stragrande maggioranza di queste diagnosi è dovuta a rapporti sessuali non protetti.
Ad oggi, ricordiamo ancora che questa malattia può essere evitata semplicemente usando il preservativo.