È una vicenda piuttosto controversa quella che ha interessato un ragazzo di 12 anni frequentante la scuola media del Soveratese in provincia di Catanzaro, punito ingiustamente per il possesso di un preservativo.
Sì, avete letto bene. Un preservativo ancora sigillato che il ragazzo aveva portato con sé durante la gita scolastica l’anno precedente e già ammonito per questo.
Ma analizziamo con più calma questa notizia, pubblicata sulla Gazzetta del Sud, che sta impazzando sul web sollevando polemiche e incontrando pareri contrastanti.
All’epoca dell’accaduto, un anno fa, il ragazzo in questione aveva 11 anni e dopo la scoperta ritenuta “scandalosa” dal personale scolastico, ha subìto un contestuale sequestro del cellulare.
Prontamente è sopraggiunta la denuncia per “abuso di mezzi di correzione” da parte dei genitori dell’alunno nei riguardi del dirigente scolastico.
Infatti, come se non bastasse, al ragazzo è stata negata la partecipazione al viaggio di istruzione.
Nell’esposto presentato in caserma dai genitori si legge “la negazione alla partecipazione alla gita scolastica sarebbe avvenuta all’interno di un consiglio di classe per quella che ci è stata indicata come una ‘grave condotta’ genericamente citata in una raccomandata in cui si formalizzava l’esclusione di nostro figlio per fatti avvenuti all’interno di un precedente viaggio di istruzione avvenuto nell’anno scolastico già concluso, per cui nostro figlio, che all’epoca aveva 11 anni, era stato già punito”.
L’esclusione del ragazzo dalla gita scolastica sarebbe da considerarsi – come sostenuto dal dirigente scolastico – “un modo per garantire la tutela dei compagni di classe”.
Questa la notizia, a voi le vostre considerazioni. Noi dal nostro canto ci auguriamo che nelle scuole tra i ragazzi si possano intraprendere percorsi di sensibilizzazione all’educazione e alla prevenzione sessuale.