Arrivano freschi freschi dall’Australia i risultati di un nuovo studio condotto dal dottor Brendan Zietsch, del dipartimento di psicologia dell’università del Queensland, sulla durata media del rapporto sessuale.
Il medico australiano ha preso in analisi 500 coppie di diverse zone del mondo, le ha munite di un cronometro e ha chiesto loro di registrare solo ed esclusivamente l’atto sessuale: dal momento della penetrazione all’eiaculazione.
Le stesse coppie sono state poi seguite per un ulteriore periodo di 4 settimane che è servito a raccogliere una miriade di dati, rivelatisi molto interessanti.
Diamo i numeri
Il dato che emerge effettuando la media matematica di tutte le performance registrate è che la durata di un rapporto sessuale non supera i 5,4 minuti – saranno felici i maschietti, che potranno allentare la tensione, ma molto meno le donne, di sicuro.
La gamma di tempistiche oscilla tra 33 secondi – forse neanche Flash avrebbe saputo fare di meglio – e i 44 minuti di una coppia ben collaudata, chapeau!
Le coppie turche durano decisamente meno della media (3,7 minuti), in contrasto con quelle provenienti da Spagna, Stati Uniti, Paesi Bassi e Regno Unito che hanno, invece, fatto registrare una significativa impennata nelle tempistiche.
Nel 2012 uno studio condotto dalla University of New Brunswick ha calcolato la durata del sesso comprensiva di preliminari. E – udite udite – 13 minuti sarebbero dedicati in media a carezze, baci, masturbazione e tenerezze varie e 7 al rapporto sessuale vero e proprio.
Viene considerato sesso “troppo breve” quello che si esaurisce nei 2 minuti; “adeguato” quello che ha durata tra i 3 e i 7 minuti; “desiderabile” tra i 7 e i 13 minuti, appunto.
È emerso un dato interessante: l’uso o meno del profilattico o l’essere circoncisi non ha nulla a che vedere con la durata.
Inoltre, le coppie particolarmente avanti con gli anni consumano rapporti sessuali molto brevi – a differenza della visione comune che vedrebbe gli anziani avvinghiati e trasportati in performance interminabili.
Curiosità
Sempre il Dottor Zietsch, al termine di un lavoro cominciato nel 2003, ha presentato la scorsa estate i risultati della sua ricerca “ sugli approcci evolutivi e genetici del comportamento umano”.
Molto interessante riscontrare – su un campione di 7500 individui di sesso sia maschile che femminile di età comrpesa tra i 18 e i 49 anni – la presenza di un gene chiamato AVPRIA responsabile nella coppia del tradimento da parte della donna.
Ebbene sì, esiste un gene dell’infedeltà peculiare all’evoluzione genetica femminile.
In sostanza, preoccupatevi sì della durata del rapporto sessuale, ma forse sarebbe anche il caso di far sottoporre la propria compagna ad un test del DNA…i risultati potrebbero essere incredibili!