I genitali femminili sono così belli e così complessi che spesso non è facile rapportarsi con loro.
La sensibilità può cambiare da un momento all’altro e il tocco usato il giorno prima potrebbe non essere più gradito.
Spesso le donne mi riferiscono che sono in pochi a saperci fare con la masturbazione femminile e con le mani, e gli uomini – che hanno quasi timore a toccare – non sanno mai se stanno dando fastidio o regalando piacere.
Conoscere le forme e i punti di piacere può essere un grande vantaggio, può far consocere meglio come approcciarsi alla masturbazione femminile, sia se si tratta del proprio o della propria partner sia se parliamo di noi stesse.
Cosa viene coinvolto durante la masturbazione femminile e come stimolarlo
- Iniziamo col chiarire che l’insieme di tutti gli organi genitali esterni della donna si chiama vulva, ricca di punti nascosti del piacere che spesso vengono ignorati, partendo dal monte di Venere – il cuscinetto sopra il pube dove di solito crescono i peli pubici – solitamente poco considerato!
Massaggiarlo porta una stimolazione indiretta di tutta la clitoride (interna ed esterna): si può appoggiare la mano sopra e non spostarla mentre si muove disegnando dei cerchi, lo si può tendere leggermente verso l’ombelico o stimolarlo più intensamente, questo porta una tensione a livello delle piccole e grandi labbra ed espone di più il glande del clitoride. - Le grandi e piccole labbra (queste ultime sono il corrispettivo femminile dello scroto) sono sensibili e ricche di terminazioni, possono essere accarezzate, stiracchiate, pizzicate.
- Tra la vagina e l’ano c’è una zona speciale, il perineo, che nasconde la spugna perianale, che se ben accarezzata può dare un grande piacere.
- Continuando verso le natiche c’è l’ano che può essere stimolato esternamente con piccoli massaggi oppure osare una stimolazione più profonda, inserendo il polpastrello fino a inserire tutto il dito facendo sempre attenzione che ci sia la giusta lubrificazione.
- Ben nascosto, appena sotto il monte di Venere e da cui originano le piccole labbra, c’è il glande del clitoride, non si fa vedere fino a che non è eccitato ma non per questo non bisogna privarlo di attenzioni! Così come il glande del pene, anche questo è molto sensibile ed è protetto dal prepuzio.
Sul tipo di stimolazioni da dedicargli durante la masturbazione femminile ci si potrebbe scrivere un libro! Un approccio diretto e vigoroso spesso porta a una iper-stimolazione che spesso diventa fastidiosa, meglio iniziare con lentezza e arrivando da lontano, prediligendo un tocco che sia da sopra il prepuzio inizialmente o alla base – sulla zona che è più vicina all’uretra- così che si prepari e ne sia felice. Quando si vuole accarezzare il glande della clitoride una giusta accortezza è quella di non farlo “a secco”, si può usare la lubrificazione vaginale, la saliva o un buon lubrificante.
Una volta che si è entrati in confidenza e che il clitoride da il via libera, si possono fare varie cose. Accarezzarlo circumnavigandolo, strizzarlo se gradisce, giocare con il prepuzio, far finta di essere un DJ con un disco da mixare alternando corse corte concentrate a delle altre più lunghe che arrivino fino all’entrata vaginale, titillarlo come se fosse un pulsantino e tutto quello che vi viene in mente e che non sia eccessivo per quel clitoride. - Nella parte inferiore si può percepire una specie di buchetta e un piccolo punto un po’ nodoso, questo è il frenulo del glande e così come per gli uomini anche per la donna è molto sensibile e piacevole.
Avendo due mani le si possono usare entrambe. Una può occuparsi della clitoride mentre l’altra può massaggiare il monte di Venere o andare a esplorare altri lidi. Molte donne trovano piacevole la doppia stimolazione, un rabbit umano, diciamo. - E poi c’è la vagina, in tutta la sua stupenda complessità. La vagina può essere stimolata in molti modi.
- L’ingresso della vagina è la parte più sensibile visto che è abbracciato ai lati dai bulbi della clitoride, in alto dalla spugna uretrale (un altro tessuto erettile e spugnoso) e in basso dalla spugna perianale (ancora tessuto erettile). Si può con un dito o più, massaggiare queste parti, esplorare con i polpastrelli ogni cm, fare delle pressioni o strusciarle, magari soffermandosi dove si percepisce che piaccia di più.
- Andando più internamente sul lato che guarda verso il monte di Venere si può percepire una zona rugosa, quasi sporgente, che se stimolata può dare piacevoli sensazioni, o talvolta per chi non è abituata anche la sensazione di dover andare in bagno a svuotare la vescica: si tratta del tanto chiacchierato punto g. La sua sensibilità non è uguale per tutte le donne e non tutte lo hanno nello stesso posto, alcune lo hanno più in avanti, altre più in profondità.
- Continuando a esplorare la vagina si può arrivare in fondo e percepire la cervice, un cilindretto con una consistenza più turgida e dalla pelle liscia e spesso si sente un sorrisetto, che è l’entrata verso l’utero. Sopra di essa e sotto, ci sono altre due zone di particolare interesse. È una sensazione completamente diversa che da scariche di piacere intenso anche se talvolta possono essere un po’ fastidiose fino a che non le si comprende. Si possono massaggiare con i polpastrelli delle dita con il classico gesto del “vieni”.
Ci sarebbe tutta un’altra serie di barbatrucchi per far stare bene una donna, nel frattempo non resta che andare a sperimentare e scovare tutti i punti di piacere!