Quante volte dovremmo fare l’amore per essere felici?

Tra le più fantasiose leggende metropolitane, sicuramente ci sarà quella della coppia felice perché occupa ogni singolo istante della propria giornata a trastullarsi in kamasutriche pose da combattimento, pur di suscitare l’invidia di amici &Co. Tutti ne abbiamo sentito parlare e magari sarà capitato anche a noi, che la passione dei primi mesi sia stata il carburante principale della relazione e che abbiamo trascorso ogni momento possibile a fare l’amore. Ma, c’è sempre un “ma”, perché il giro di giostra finisce per tutti e la stabilità di una relazione ha i suoi effetti collaterali, che possono essere avvertiti in tempi diversi nella donna e nell’uomo.
Difatti la disparità del desiderio tra due partner è piuttosto normale e, accettandola, si può scoprire il bioritmo perfetto per la coppia e dato che i benefìci del sesso sono ormai noti a tutti, è un privilegio riuscire a fare l’amore nonostante le intemperie del vissuto.

Sesso per essere felici
A tal proposito un team di ricercatori dell’Università di Toronto, ha pubblicato sulla rivista Society for Personality and Social Psychology, la quantità “perfetta” di rapporti sessuali che una coppia dovrebbe avere per essere felice. È bene fare l’amore una volta a settimana, in barba ai più futuristici film porno.
La ricerca basata su 30 mila individui intervistati durante 40 anni ha dimostrato che al di sopra di questo numero di rapporti settimanali, il benessere della coppia si stabilizza e non cresce ulteriormente. Questo non costituisce una regola, perché l’intimità della coppia è un congegno molto delicato, che si nutre di desideri e bisogni diversi, ma un semplice dato statistico.
Quello che conta in una coppia navigata è che si mantenga una connessione intima, perché con il passare del tempo le relazioni sessuali acquisiscono un’importanza diversa e il rapporto si struttura su altre prerogative, lontane dal solo atto del fare l’amore.

L’importante è non sedersi nel rapporto e dare per scontata la propria vita intima, perché la mancanza di questa, può provocare negli individui diverse reazioni negative quali rabbia, depressione, rifiuto e bassa autostima.
C’è da dire, ricollegandosi alla ricerca, che questa ha considerato solo coppie collaudate dallo scorrere del tempo ed ha bellamente ignorato una grossa fetta di popolazione, ovvero i single.

Quale potrebbe essere il numero di rapporti sessuali per rendere felice un single?

La fame di una vita sentimentale appagante e attenzione abbiamo detto “sentimentale”, non “sessuale”, rende il single più vorace nei rapporti sessuali. Le tendenze statistiche dipingono un quadro decisamente poco roseo, che vede il single alla affannosa ricerca del sesso easy, praticato molto più spesso, senza esserne soddisfatti a pieno.
Infatti, secondo un sondaggio realizzato da PARSHIP.it su 1231 single (uomini e donne), il 30% di questi ha molte più relazioni sessuali per cercare di trovare la propria anima gemella, il 45% per avere una persona di cui fidarsi, il 43% per una sicurezza emotiva e il 23% per non rinunciare al sesso o ad amicizie di letto.
Bisogna riferire un dato di non poco conto, ovvero che il 27% dei single non sente la necessità di una vita sessuale attiva. Tra chi invece sente gli ormoni esplodere a primavera e non solo, c’è un consistente18% che pratica l’autoerotismo per allentare lo stress e un 25 % che pratica attività fisica molto intensa, per scaricare le proprie pulsioni sessuali e non tormentarsi sulle assurde motivazioni che lo spingono alla singlitudine.
Ma cari single, non disperate! Se è vero quello che diceva Harcourt Brace (1955) “No Man Is an Island”, ovvero “Nessun uomo è un’isola”, nell’arco di una sola vita potremo incontrare sicuramente decine di penisole, iceberg, continenti inesplorati e chi più ne ha più ne metta per aumentare le statistiche sull’insoddisfazione sessuale.

La famosa citazione di Brace descrive meglio il concetto che stiamo raccontando: la vita condivisa con un compagno o compagna che sia, è vissuta meglio e ci rende individui migliori, in grado di compiere azioni, di cui prima non ci ritenevamo capaci.