Tante, anzi tantissime le leggende metropolitane legate alla pornografia, una fra tutte – forse la più diffusa – è che renda ciechi. Escludendo i falsi miti, ci sono comunque ancora da scoprire tutti gli effetti che la pornografia provoca su di noi.
Possiamo affermare che la pornografia ci unisca, ci accomuni. Tutti e dico tutti, nel mondo, giovani e meno giovani hanno sviluppato una curiosità/interesse, più o meno morboso, per il porno in un dato momento.
Nel 2008, uno studio ha messo in luce che l’87% dei giovani adulti guarda materiale pornografico e la metà di questi lo fa con cadenza settimanale.
Il tema della pornografia è estremamente interessante; la sua evoluzione nel tempo è stata rapida e senza sosta: basti pensare alla sua facile fruizione grazie al web che la rende disponibile e senza filtri di sorta. L’avvento di dispositivi di realtà aumentata e virtuale, poi, offre un’esperienza sempre più coinvolgente.
Alcuni ricercatori si sono chiesti se la pornografia, dato il suo ingresso così pervasivo nelle nostre vite, rappresenti un pericolo per la salute.
Esistono prove scientifiche sugli effetti del porno? E se sì, questi sono dannosi? Scopriamolo!
Cosa accade al corpo e al cervello
Nel 1994, un gruppo di ricercatori olandesi guidati da Ellen Laan ha scoperto che anche le donne provano eccitazione e piacere nel guardare un film porno, anche se hanno la tendenza ad ammetterlo meno degli uomini. Questo dato è emerso inserendo un fotopletismografo (strumento usato solitamente per analizzare la circolazione nelle dita), in vagina di alcune volontarie. Questo valuta l’irrorazione sanguigna dei tessuti emettendo raggi infrarossi. La quantità di luce riflessa indica quanto sangue fluisce in un tessuto.
Ciò che emerge è la diversa sensibilità alle immagini erotiche tra uomini e donne.
Gli uomini si concentrano anche sulle espressioni del volto delle attrici e anche sul viso in generale, incredibile vero? Due ricercatrici della Emory University di Atlanta, Heather Rupp e Kim Wallen hanno sfruttato il semplice ma affidabile principio dell’eye tracking: più ci si sofferma su un’immagine, più la si considera libidinosa.
I ricercatori della Washington University School of Medicine confermano quanto detto pocanzi: le immagini di sesso scatenano la nostra reattività, sia che si tratti di uomini che di donne. Ma perchè? Disponiamo di una rete neurale specializzata nell’elaborazione di stimoli “biologicamente rilevanti”, come l’accoppiamento appunto, attività che l’evoluzione sostiene vivamente.
Il porno rimpicciolisce il cervello?
Stephen Hamann psicologo alla Emory University di Atlanta ha analizzato, tramite risonanza magnetica, il cervello di 28 persone sottoposte alla visione di un film porno: si è rivelata lampante la differenza tra maschi e femmine. Infatti il cervello degli uomini si illumina a giorno a livello di amigdala e ipotalamo questo vuol dire che il sesso maschile è molto più attratto dal porno di quello femminile.
Un’altra ricerca condotta dall’Istituto Max Planck di Berlino, osservando il cervello di ben 60 uomini intenti a guardare immagini pornografiche, ha dimostrato che il corpo striato del cervello (ovvero la zona che ha a che fare con la sfera della ricompensa), è molto ridotto in chi fruisce abitualmente di materiale a luci rosse.
L’interrogativo dei ricercatori è il seguente: è stato il consumo eccessivo di pornografia a ridurre quell’area del cervello o, al contrario, chi ha un corpo striato più piccolo necessita di “maggior apporto hard”?
Lo sapevate che il numero degli spermatozoi aumenta se si guarda un film porto del genere “una donna e molti uomini”? Questo accade anche in altri animali ed è l’effetto legato alla competizione spermatica, cioè se c’è un concorrente nei paraggi, il liquido seminale diventa più combattivo per poter vincere la battaglia con gli altri maschi per la fecondazione. Lo conferma Sarah Kilgallon, biologa dell’università Western Australia.
Non ci sono ricerche che dimostrino se esiste anche una correlazione tra la disfunzione erettile e la pornografia: è vero, però, che i pornografi incalliti hanno avuto meno difficoltà ad eccitarsi in laboratorio dinanzi ad immagini hot.
La pornografia rende violenti?
Questo è un interrogativo frequente e, soprattutto, non così nuovo. Già negli anni ‘70 Berl Kutchinsky professore di criminologia all’Università di Copenhagen, volle monitorare il numero dei crimini a sfondo sessuale commessi in Svezia, Germania, Danimarca nel decennio in cui la pornografia venne legalizzata. Il risultato fu incredibile.
Non fu stabilita alcuna correlazione tra i due fenomeni, anzi, al contrario i reati sessuali come ad esempio stupri e molestie sui minori erano diminuiti.
A questo proposito, nel 2009 una revisione di moltissimi studi condotti su questo tema ha stabilito che, effettivamente, non sussiste relazione tra questi due aspetti. Sostenendo che funzionerebbe un po’ come accade con l’alcool: per alcuni soggetti può risultarne dannosa l’assunzione.
Il porno crea dipendenza?
Beh, non per tutti. Un’analisi condotta dall’Università di Cambridge ha paragonato l’effetto del porno a quello della droga. Entrambi, infatti, agiscono sul cervello.
Un campione di persone con comportamenti sessuali compulsivi (CSB) è stato sottoposto a risonanza magnetica mentre osservava materiale pornografico: I ricercatori hanno notato una maggiore attività in tre regioni del cervello che si attivano anche nei tossicodipendenti quando sono messi davanti alla droga.
Ciò che possiamo affermare, in conclusione, è che – certamente – guardare tanto, troppo porno può creare aspettative sessuali irrealistiche, soprattutto nei giovanissimi. Ma, se non rende ciechi, e su questo siamo certi, che porno sia!