C’è una particolare rivoluzione nel campo della ricerca che, in questo frangente, avrebbe a che fare coi rapporti di coppia: secondo gli ultimi studi una persona che tradisce il proprio/a partner avrebbe quest’attitudine scritta nel proprio DNA.
L’infedeltà e il DNA: realtà concreta o finzione ben strutturata?
Spesso, quando una persona reitera un determinato comportamento – sia esso positivo o negativo – viene detto che questa ha tale atteggiamento insito nel proprio DNA.
Ma se in passato questa era la classica frase per giustificare un comportamento poco corretto, in linea di massima, oggi si parla di una teoria che avrebbe trovato delle conferme scientifiche.
Durante il 23esimo Congresso dell’Associazione europea di psichiatria, svoltosi a Vienna, un gruppo di ricercatori provenienti da tutto il mondo ha presentato delle ricerche secondo le quali alcune persone avrebbero nel proprio corredo genetico la predisposizione a cercare avventure amorose anche se già legate sentimentalmente.
Queste, attiverebbero con maggior frequenza determinati ormoni e allo stesso tempo porterebbero il soggetto alla ricerca di sensazioni che spesso non vengono vissute all’interno della coppia, motivazione per la quale appunto si avrebbe una spiccata predisposizione per il tradimento.
Una ricerca complessa da svolgere
Per ora, si tratta però solo ed esclusivamente di una teoria che ha trovato in parte una base concreta nella ricerca scientifica.
La difficoltà, secondo quanto sostenuto da Marcel Waldinger e da Richard Balon rispettivamente specialisti nello studio del corredo genetico e psicologi della Utrecht University in Olanda e Wayne State University situata in Detroit, consiste nel fatto che non tutte le persone che hanno avuto una relazione extraconiugale sono disposte a sottoporsi a questo genere di analisi.
Questo avviene in quanto vorrebbero tenere riservata la loro vita privata e allo stesso tempo poichè queste analisi richiedono diverso tempo per essere portate a termine.
Per ora, sui campioni che sono stati studiati, è stato possibile notare come gli ormoni di chi tradisce siano maggiormente sviluppati rispetto a chi rimane fedele al partner, e questo vale anche per i gemelli, che hanno il DNA identico: se uno dei due tradisce, secondo le ricerche, anche l’altro è predisposto geneticamente a questo genere di comportamento.
Dopamina e ossitocina, gli elementi genetici del tradimento
Gli ormoni di cui tanto abbiamo parlato sono, in particolar modo, la dopamina e l’ossitocina.
La prima è un neurotrasmettitore che, una volta rilasciato, stimola zone come l’amigdala, l’accumbens , producendo ricompensa, soddisfazione. Conduce la persona alla scoperta di nuovi piaceri, spingendola sempre alla ricerca di sensazioni uniche che riescano a stimolare in particolar modo il proprio corpo.
L’ossitocina è invece responsabile delle sensazioni e della ricerca di gesti d’affetto e amore, per farla breve: un abbraccio, una carezza e altri contatti fisici sarebbero quindi stimolati da questo ormone che compone il DNA dell’individuo.
Seppur ora si parli di genetica, i due ricercatori hanno ribadito che la vera molla che fa scattare il tradimento è dettata dalla mente delle persone: di conseguenza il DNA, per quanto importante, assume comunque un ruolo secondario se confrontato alla propria volontà di agire.