Bella, seducente, felice. Così appare sul suo profilo Instagram la giovanissima Anna Florence Reed, morta a soli 22 anni in un hotel svizzero.
Si tratterebbe dell’ennesimo decesso legato a pericolosi giochi sadomaso effettuati da mani non esperte: questo è quanto il fidanzato della ragazza ha dichiarato alla Polizia.
Si può, dunque, morire di sesso estremo? La risposta è sì: le sospensioni bondage praticate in modo scorretto, le corde che passano intorno al collo o un’eccessiva costrizione della gabbia toracica possono avere conseguenze molto gravi.
Non a caso, l’autopsia della giovane Anna ha stabilito la sua morte per strangolamento, e sul suo corpo sono state riportate ferite e fratture.
La storia di Anna: vittima del sesso estremo o di un litigio?
In realtà, la pista secondo cui Anna sarebbe morta per colpa di un pericoloso gioco sadomaso non convince le autorità: il personale dell’hotel La Palma Au Lac di Muralto, dove la ragazza era in vacanza col fidanzato, ha notato un violento litigio tra i due nella notte del decesso.
Dalla loro stanza provenivano urla e schiamazzi, e gli altri ospiti dell’albergo hanno dovuto far intervenire lo staff per riconquistare un po’ di pace.
Al mattino il ragazzo di Anna, un uomo di 29 anni residente nel Canton Ticino, ha dato l’allarme, chiedendo aiuto al personale dell’albergo perché la giovane stava male. In realtà, il corpo scolpito della bella signorina Reed era già senza vita, probabilmente da ore.
La famiglia della ragazza non crede alla versione del fidanzato, secondo cui si sarebbe trattato di un incidente legato al sesso estremo, ed esige chiarezza oltre che giustizia.
Al momento il ragazzo di Anna è in carcere, in stato di fermo.
Quali sono i veri rischi del sadomaso più estremo?
Non è la prima volta che la cronaca ci offre storie raccapriccianti di incidenti legati al bondage. Nel 2018, l’allora 21enne russa Anastasia Onegina smembrò il cadavere del fidanzato, morto durante una pericolosa sessione di sesso estremo, per paura di essere accusata di omicidio, mentre nel 2011 fu l’ingegnere romano Soter Mulè ad essere accusato di omicidio preterintenzionale per la morte di una giovane submissive, Paola Caputo.
È importante ricordare, quindi, che non basta essere affascinati dal sadomaso per praticare le legature più estreme, come le sospensioni, ma servono tantissima esperienza ed un’impeccabile padronanza dei mezzi utilizzati. D’altro canto lo Shibari, l’antica arte giapponese del costringere i corpi in legature complesse realizzate con le corde, non è nato come pratica erotica, ma per torturare ed uccidere il nemico.
A parte gli incidenti più gravi, che possono arrivare a provocare la morte del submissive, ci sono diversi rischi legati al sesso estremo con le corde. Ad esempio:
- Tra le lesioni più comuni nel mondo del bondage ci sono i danni ai nervi: se la corda comprime una zona delicata del corpo può causare una sensazione di formicolio, intorpidimento o perdita di sensibilità. Talvolta l’infortunio è accompagnato da un dolore pungente, un chiaro sintomo che qualcosa sta andando storto. Attenzione ai nervi più importanti del corpo che, se danneggiati, possono causare serie conseguenze: mai stringere eccessivamente la corda intorno a polsi e caviglie, né farla passare sotto le ascelle e intorno alle giunture.
Meglio seguire sempre la regola delle due dita, che tutti gli esperti di sadomaso insegnano ai propri discepoli: tra la pelle e la corda ci dovrebbero essere sempre due dita di spazio!
- Un altro problema comune è il rallentamento della circolazione, dovuto alla pressione che le corde esercitano sul corpo. Mai sottovalutare un formicolio alle mani, o una porzione di pelle che diventa bluastra! Con il tempo, si possono rischiare danni gravi come la necrosi della zona legata. Chi lega dovrebbe verificare costantemente la temperatura delle mani e dei piedi di chi è legato: se sono freddi, è sicuramente il momento di prendersi una pausa dai giochi sadomaso. Un altro trucco, utilizzato dagli appassionati del sesso estremo per verificare se la circolazione del submissive è rallentata, è premere leggermente un’unghia: se torna immediatamente rosea è tutto a posto, mentre se tende a rimanere biancastra è ora di sciogliere le legature.
- Nei casi più estremi, come sospensioni ed altri giochi pericolosi, il rischio di soffocamento c’è, e non bisogna mai sottovalutarlo. Mai sospendere il partner se non si è veri esperti di bondage: a parte i rischi legati alle cadute accidentali, la forza delle corde può trasformarsi in una trappola che occlude le vie respiratorie! No alle legature che stringono troppo intorno alla cassa toracica, rendendo difficoltosa la respirazione, o alle corde che passano intorno al collo.
Bisogna anche considerare sempre che, in caso di caduta accidentale, le corde che legano altre parti del corpo possono finire fuori posto, magari proprio sul collo: è buona norma avere sempre a portata di mano le forbici da paramedico, lo strumento più affidabile per liberare immediatamente il submissive nelle situazioni più critiche.
- Il sesso estremo non va mai improvvisato. Perciò, se il bondage ti incuriosisce, assicurati fin da subito di imparare tutto ciò che bisogna sapere per praticarlo in sicurezza. Il sadomaso non va mai praticato sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti: è un’attività che richiede attenzione e lucidità, proprio come la guida! In fondo, nelle mani del partner dominante c’è una grandissima responsabilità: il benessere e la sicurezza di chi si lascia legare.
Infine, è fondamentale assicurarsi che tra i due partners ci sia una corretta comunicazione: il submissive deve rendere immediatamente nota al Master qualsiasi sensazione di disagio, mentre quest’ultimo non deve mai superare i limiti di chi si fa legare. L’uso della safeword è una precauzione indispensabile!
Praticare bondage e sadomaso in modo responsabile, quindi, è l’unico modo per mettersi al riparo da incidenti anche tragici, vivendo il mondo del BDSM con il massimo della serenità. Sesso estremo sì, ma con la testa sulle spalle!