La masturbazione è una pratica autoerotica che ha accompagnato l’uomo, coi suoi istinti e i suoi bisogni, sin dall’antichità: la prima testimonianza di masturbazione risale addirittura a circa 28mila anni fa. Col passare del tempo e delle epoche, la pratica ha assunto forme e significati diversi, dal quasi mistico degli Egizi al naturale e fisiologico dei Greci. Tra il Settecento e l’Ottocento è iniziata però ad essere vista sotto una luce negativa: errate considerazioni mediche, infatti, associarono tale pratica autoerotica a disturbi molto gravi per l’organismo, motivo per il quale, negli anni a venire, si è ostinatamente cercato di reprimere tale istinto, psicologicamente ma anche fisicamente, a volte anche in modo brutale. A smentire queste teorie ci hanno pensato nel Novecento Freud e Jung con l’interpretazione dei sogni e l’inizio della psicoanalisi, rivalutando positivamente l’atto della masturbazione e liberando così gli uomini e le donne, e in generale il mondo occidentale, dalle torture fisiche e dal peso delle conseguenze.
A fare questo breve excursus sulla masturbazione è il dottor Maurizio Zaza, ginecologo della piattaforma idoctors.it, con l’intento di far capire da dove nasca, e purtroppo permanga ancora ai nostri tempi, l’errata convinzione che masturbarsi sia in qualche modo dannoso.
“Nonostante a livello medico non ci siano assolutamente controindicazioni – continua il dottor Zaza – fino alla metà del secondo scorso, in Italia, c’era ancora, addirittura in ambito universitario, chi consigliava di mettere un bracciale con campanelli molto rumorosi ai polsi dei bambini e delle bambine per evitare “atti impuri” nel letto (alla stessa stregua della pratica di legare il braccio sinistro ai mancini per abituarli ad utilizzare quello “corretto”). Da questo si evince come, allora ma purtroppo anche al giorno d’oggi, masturbarsi sia ancora un tabù: molte donne e molti uomini si chiedono costantemente se faccia bene o male al proprio corpo. La risposta sicuramente vi renderà più felici”.
I benefici della masturbazione
A far luce sui benefici della masturbazione è la dottoressa Maria Teresa Giorgio, psicologa, che spiega:
“La masturbazione in sé non è assolutamente un’azione negativa o sbagliata, anzi, aiuta la persona a scaricare lo stress, o altri sentimenti ed emozioni, e aiuta a scoprire il proprio corpo al fine di averne padronanza da un punto di vista personale e relazionale. È per questo motivo, infatti, che la masturbazione rientra tra le pratiche sessuali che spesso vengono prescritte ai pazienti che si rivolgono ad uno specialista a causa di difficoltà a livello sessuale. Questo perché, e lo sottolineo, per poter trovare una sintonia di coppia sotto le lenzuola è necessario conoscere bene il proprio corpo. Fare l’amore è un’azione che richiede collaborazione reciproca, ma solo portando una giusta dose di sano egoismo si può raggiungere quell’equilibrio che sfocerà nell’orgasmo”.
Fa eco alla dottoressa Giorgio il dottor Luigi Contini, sessuologo e andrologo, che ribadisce l’importanza della conoscenza del proprio corpo per raggiungere il piacere. Questo vale soprattutto per la donna, fa notare, spesso vittima più degli uomini di tabù sociali che le impediscono di praticare la masturbazione in maniera serena.
“Alla pratica della masturbazione è spesso associato il senso di colpa – spiega il dottor Contini –, che porta a vivere il piacere in maniera disturbata e non efficace. È fondamentale dunque avere sin dall’adolescenza un giusto apprendimento alla masturbazione. Se i genitori reprimono questa pratica i ragazzi cresceranno associando il piacere a qualcosa di proibito, vivendo male il rapporto col proprio corpo e con gli eventuali partner. Un genitore dovrebbe, quindi, se non proprio incoraggiare nella pratica, quanto meno non demonizzarla se ad esempio sorprende il proprio figlio o la propria figlia a praticarla, spiegando anzi i benefici che questa può dare.
Nella mia attività di sessuologo spesso parlo con alcuni pazienti che provano un enorme senso di colpa nel ricorrere a questa pratica per solitudine se ad esempio non hanno un partner o questo per qualche ragione è lontano, vivendola quasi come un tradimento. Niente di più sbagliato, non c’è assolutamente niente di male invece a farlo. E questo cerco di spiegarlo loro con questa domanda: se hai voglia di fare una partita di tennis ma non hai un avversario a disposizione, che male c’è ad allenarsi da solo contro il muro?”.
La masturbazione in coppia
“La masturbazione – aggiunge inoltre il dottor Contini – è una pratica da non relegare soltanto alla sfera privata, ma che è buona norma sperimentare in coppia, reciprocamente o comunque in presenza dell’altro, per godere del proprio piacere e contemporaneamente di quello del proprio partner”.
Dello stesso avviso è il dottor Zaza che sull’argomento masturbazione di coppia aggiunge:
“La conoscenza di sé e dell’altro derivante dalla masturbazione reciproca o condivisa può costituire una seria base per ottenere un maggiore soddisfazione nei rapporti con il partner e rendere quindi il rapporto più valido e soddisfacente. Pur sperimentando, infatti, una volta in coppia, una diminuzione della frequenza con cui si pratica l’autoerotismo, quasi sempre non si smette mai di praticarlo, poiché questo consente ai singoli membri della coppia di vivere una sessualità libera dai condizionamenti dati proprio dalla coppia. Non vi è nulla di patologico o di anomalo in ciò. A volte succede che i componenti di una coppia legata da un rapporto che dura da molti anni (e quindi si tratta anche di persone anziane), pur sentendo ancora forti legami affettivi, perdono interesse sessuale reciproco; in questa situazione si verifica un nuovo aumento della frequenza della pratica masturbatoria, perché il rapporto sessuale dentro la coppia diventa meno soddisfacente e si cerca una soddisfazione solitaria senza far ricorso a elementi terzi, esterni alla coppia stessa. La masturbazione, in questa situazione, può essere quindi una valida alternativa alla ricerca di altri partner o al ricorso alla prostituzione”.
Quando la masturbazione può far male
Come chiosa finale sull’argomento masturbazione è bene però sottolineare anche una possibile deviazione della pratica analizzata. A farlo è ancora una volta la dottoressa Giorgio, che spiega la questione dal punto di vista psicologico:
“Dobbiamo iniziare a preoccuparci quando quest’azione si trasforma in dipendenza, quando diventa un bisogno compulsivo e irrefrenabile al quale non riusciamo a resistere, fino ad arrivare a non avere più controllo sul comportamento piacevole che si mette in atto, desiderando di masturbarsi in modo ripetuto con conseguenti sentimenti di insoddisfazione e difficoltà di gestione dell’impulso anche in situazioni in cui non è socialmente accettato ottenerlo. Tutto ciò va ad interferire con la propria vita sociale generando veri e propri problemi nel rapporto di coppia, al lavoro, con i propri interessi e spazi personali e in alcuni casi anche con la legge.
Definiamo questa situazione come masturbazione compulsiva. La masturbazione compulsiva riguarda entrambi i sessi e spesso chi ne è colpito può presentare anche altre problematiche connesse quali ansia, bassa autostima e ritiro sociale, tutti problemi che portano l’individuo a vedere l’autoerotismo come una valvola di sfogo, un rifugio dove poter tenere tutto sotto controllo. L’eccessivo utilizzo di autoerotismo può comportare una riduzione del desiderio sessuale, disfunzioni sessuali e anorgasmia.In questi casi è opportuno rivolgersi ad uno specialista che aiuterà il paziente a trovare strategie più utili per sostituire questa valvola di sfogo con qualcosa di più funzionale, superare i problemi e gestire le emozioni in modo più consapevole”.