Cos’è e in che zone si verifica
Il prurito intimo è una delle fastidiose situazioni che capitano una o più volte nella vita. Purtroppo la poco elegante tecnica del “gratta e vinci” non è una soluzione e dopo pochi istanti di apparente sollievo rischia anzi di peggiorare drasticamente la situazione. Anche limitarsi ad aspettare diversi giorni la naturale guarigione non è una soluzione efficace.
Esistono due differenti tipi di pruriti intimi femminili. Il prurito esterno che coinvolge la vulva e la zona del clitoride, e il prurito interno, che si sviluppa invece nella vagina.
I disturbi di questo apparentemente innocuo problema sono alquanto fastidiosi, rendono difficoltosi i rapporti sessuali, lo sport, o anche solo limitarsi ad esistere senza dedicarsi per forza a chissà quale attività impegnativa. Già, anche da sdraiate la situazione non migliora.
Sebbene si tenda un po’ per l’imbarazzo a minimizzare e far finta di niente andando avanti con la propria giornata, anche perché grattarsi davanti a tutti non è visto esattamente come un grande esempio di bon ton, questo rimane a tutti gli effetti un problema vero e in alcuni casi esasperante. Meglio dunque lasciarsi alle spalle l’imbarazzo e provvedere a trovare subito una soluzione efficace.
Quando il prurito è esterno
I più inesperti potrebbero subito lanciarsi in un’ardita critica all’urlo di “lavati di più”, ma spesso e volentieri alcune pruriginose irritazioni sono causate esattamente dal problema inverso. Un eccesso di lavaggi, magari effettuati con acqua troppo calda, detergenti aggressivi o contenenti profumi inadatti al delicato equilibrio vaginale. Un lavaggio eccessivo inoltre tende ad alterare il ph e uccide la naturale flora batterica vaginale, favorendo lo svilupparsi di batteri nocivi. L’ideale è lavarsi due volte al giorno, utilizzare con parsimonia il detergente intimo con il giusto ph, e in caso di altri lavaggi farli con semplice acqua tiepida. Altre cause del prurito esterno?
- Assorbenti esterni, colpevoli di trattenere l’umidità contro la vulva, favorendo il microclima preferito da certi batteri, oltre ad essere spesso sbiancati con sostanze chimiche capaci di causare reazioni sgradevoli. Una soluzione a questo potrebbe essere l’utilizzo delle rivoluzionarie coppette mestruali, o di un assorbente lavabile in fibra di bamboo, ecologico e antibatterico.
- Biancheria troppo stretta, specialmente quella in materiale sintetico.
- Depilazione, che toglie il velo protettivo naturale della vulva esponendola a frizioni e infezioni. Senza contare che la semplice ricrescita dei peli in quella zona è, nelle sue fasi iniziali, un motivo a sé stante di odioso prurito.
Quando il prurito è interno
Nel caso del prurito interno invece, le cose si complicano un po’. Può trattarsi spesso e volentieri di irritazioni dette vaginiti, con la collaborazione di infezioni specifiche. Spesso accompagnate da perdite tutt’altro che gradevoli, la vaginosi batterica e la vaginite da funghi (per gli amici Candida), sono due fra le più frequenti, e causano bruciori e fastidi vari. Tuttavia ci può essere anche un altro problema, di ordine per così dire “meccanico”, come ad esempio un’allergia non scoperta al lattice. Potrebbe essere il caso delle irritazioni che si manifestano dopo i rapporti sessuali in cui il partner indossava un determinato tipo di profilattico o dopo l’uso di un particolare sex toy di un certo materiale.
Astenersi è la soluzione? Ovviamente no.
Piuttosto meglio provare la via di qualche preservativo anallergico e senza lattice, che potrebbe portare subito la soluzione al proprio problema, senza privarsi minimamente del divertimento.