Il Medioevo
Il trionfo del pensiero e della cultura cristiana permeò ogni aspetto della vita a partire dai primi secoli d.c. e lungo tutto l’arco del Medioevo e oltre.
Il Medioevo comprendeva però due contesti culturali profondamente diversi se non opposti.
Da un lato c’è il Medioevo musulmano, dall’altro il Medioevo cristiano.
IL MEDIOEVO MUSULMANO
Era caratterizzato da un maschilismo molto accentuato, con la poligamia e l’harem.
Chiuse in questo luogo inviolabile, sotto l’occhio vigile dei guardiani eunuchi, le musulmane subiscono una violenta frustrazione sessuale, che si traduce in manifestazioni di omosessualità.
IL MEDIOEVO CRISTIANO
Da un lato condivide con quello musulmano il maschilismo, dall’altra si caratterizza per il culto dell’astinenza, della castità e della virginità. Il più significativo esempio di questa mortificazione della sessualità per una vita di pura contemplazione è fornito da Orìgene, che si fece evirare per non essere ulteriormente turbato e disturbato dalle pulsioni sessuali.
Questa esasperata spiritualità:
- Non evitò che durante quest’epoca si diffondessero le case di tolleranza, comunemente dette anche bordello o case d’appuntamento, di proprietà statale o comunale, con tasse da pagare alla cassa centrale.
- Non impedì un vero e proprio dilagare della omosessualità nelle comunità chiuse che sempre ne favoriscono la manifestazione, ossia in tutte le comunità monastiche, sia tra i monaci che tra le monache.
Non meno forte fu l’eterosessualità fra monaci e monache, con la conseguenza di un notevole numero di aborti, di neonati immediatamente soppressi o che venivano abbandonati.
La corruzione dilagava sia fra i laici che fra gli ecclesiastici e a tutti i livelli, soprattutto in àmbito sessuale, tanto che la Chiesa, i principi e i monarchi furono costretti a intervenire energicamente. Tuttavia, anche gli interventi più vigorosi e pesanti riuscirono più a coprire che a estinguere i suddetti comportamenti.
Dante nell’Inferno non punisce la generale corruzione sessuale degli ecclesiastici, ma punisce ferocemente gli omosessuali o i sodomiti, i “peccatori contro natura”, tra cui vede ecclesiastici, uomini dotti e famosi politici.
La quasi onnipresenza delle case di prostituzione e delle prostitute sicuramente caratterizza l’epoca, come anche la loro presenza in tutte le maggiori città europee in appositi quartieri o vie. Nonostante tutte le spinte spirituali, nonostante i tabù, nonostante gli anatemi della Chiesa e gli interventi delle autorità, la sessualità continuò imperterrita a tutti i livelli, nonostante anche il flagello della sifilide, che infuriò per più di due secoli in tutta Europa.
Tra quattrocento e cinquecento
Fra il Quattrocento e il Cinquecento, con l’Umanesimo e il Rinascimento, rinacque l’omosessualità culturale: omosessuali sono il filosofo Marsilio Ficino, i grandi Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti.
In secondo luogo, rinascono le orge, alle quali si abbandona persino papa Alessandro VI. Riappare anche l’incesto. Lucrezia Borgia gode fama di essere stata l’amante del padre, il papa Alessandro VI, e del fratello, Cesare Borgia, il famoso duca Valentino.
L’esplosione di erotismo che caratterizzò questo periodo trovò una spregiudicata e significativa espressione negli scritti, spesso apertamente pornografici, di Pietro Aretino.
Dietro l’alone luminoso che tutte le espressioni artistiche (dalla scultura alla pittura, dall’architettura alla letteratura) hanno creato intorno al Rinascimento, si cela una realtà sicuramente problematica.