IL SEICENTO
Anche il Seicento non è meno ricco di contraddizioni, la più grande delle quali è rappresentata dal contrasto stridente fra le grandi conquiste scientifiche e il quadro generale presentato dai costumi sessuali.
Infatti, la fondamentale rivoluzione scientifica inaugurata da Galileo Galilei venne trasferita sul piano degli studi anatomo-fisiologici che portarono alla scoperta della struttura del testicolo, del follicolo di Graaf e, infine, grazie al microscopio, alla scoperta degli spermatozoi.
Possiamo dire che tutte le scoperte riguardanti lo studio della sessualità che proseguirono nei secoli successivi, ebbero le loro radici nel Seicento.
Per contro i costumi sessuali, che restarono abbastanza immutati, assunsero caratteristiche devianti.
LE DONNE
Si assiste alla sfrenata libertà sessuale e al trionfo delle cortigiane, che spesso sono le influenti “favorite” di principi e monarchi. Erano le lontane eredi delle etère greche, dell’Atene del V sec. a.c., che nel Seicento, e soprattutto nel Settecento, ebbero un grande prestigio e spesso riuscirono anche a esercitare una notevolissima influenza sulla politica.
GLI UOMINI
Basta ricordare la Pompadour, favorita di Luigi XV.Basterà ricordare il personaggio letterario di Don Giovanni, il seduttore impenitente, personaggio emblematico della sessualità di questo secolo: sfrenata e, contemporaneamente, piena di orrore e paura; incontinente e rigidamente puritana, ansiosa di verità e profondamente ipocrita.
Non si può dimenticare un “eroe del sesso” non partorito dalla fantasia di un poeta, bensì vissuto veramente nel Settecento: si tratta di Giacomo Casanova.
La sessualità nel Settecento
In Inghilterra e in Germania sembra che l’omosessualità fosse presente a tutti i livelli sociali. Anche l’eterosessualità non fu meno vigorosa se nel Settecento si contavano a Parigi circa 13.000 prostitute e ben 50.000 soddisfacevano la libidine mal repressa dei puritanissimi londinesi.
Le ragazze madri, un tempo ipocritamente emarginate da una società sostanzialmente corrotta, con l’avviarsi della rivoluzione industriale finirono per essere una manna, una fonte insperata e quasi inesauribile di manodopera a basso costo. Si organizzarono i brefotrofi per i numerosissimi trovatelli, ma questi divennero una miniera di braccia per l’industria manifatturiera, nata tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.
L’opinione pubblica
Nonostante i costumi fossero di una licenziosità e di una corruzione inaudite, l’importante era salvare le apparenze di fronte all’opinione pubblica. L’opinione delle “gente per bene” era quella che, nel nome del buon costume e della morale, condannava alla galera Oscar Wilde per la sua omosessualità.
La nascita degli anticoncezionali
Questo fu anche il periodo in cui si lanciò l’allarme per l’enorme e incontrollata crescita della popolazione, soprattutto ai livelli sociali più poveri. Fu T. R. Maltus che sollevò il problema della crescita esponenziale della popolazione a fronte di una minore crescita delle risorse per poterla mantenere. Di fronte a futuri scenari catastrofici, il potere politico spinse da un lato al tentativo di un rigido controllo delle nascite e dall’altro alla ricerca e ideazione di metodi anticoncezionali che non fossero la continenza o l’astinenza. Tutti i dibattiti relativi alla necessaria limitazione delle nascite, ebbero vastissimo riflesso sull’opinione pubblica, informata tramite la stampa.Il grande pubblico divenne sempre più interessato alla sessualità, in particolare ai problemi delle perversioni e delle devianze sessuali, che ora non erano più un argomento “tabù” bensì un tema trattato apertamente. Un celebre romanzo di Sacher-Masoch, che rivelò il fenomeno del masochismo, e la riscoperta delle opere del Marchese de Sade, ispirate a una violenta oscenità e a una crudeltà erotica, ne sono la prova evidente.
Contemporaneamente tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, risorse prepotentemente l’omosessualità, apertamente professata soprattutto dalle classi colte e generalmente accompagnata dall’uso della droga.