L’eiaculazione precoce rientra nelle disfunzioni sessuali.
Quando è giusto parlare di eiaculazione precoce?
Secondo il DSM V, l’eiaculazione precoce è una modalità persistente o ricorrente di eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali, circa un minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l’individuo lo desideri.
Ha una durata di almeno 6 mesi e si manifesta in tutte o quasi tutte le occasioni di attività sessuale.
Causa nell’individuo un disagio significativo o una compromissione relazionale nella coppia.
L’eiaculazione precoce non è una conseguenza di un disturbo mentale, di un grave disagio relazionale o di altri significativi fattori stressanti e non è attribuibile agli effetti di una sostanza/farmaco o di un’altra patologia medica.
Può essere:
- permanente: è presente da quando l’individuo è diventato sessualmente attivo e persiste per tutta la vita;
- acquisita: inizia dopo un periodo di funzionamento sessuale normale e compare di solito dopo i 40 anni;
- generalizzata: presente in ogni circostanza;
- situazionale: si verifica solo con determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.
Nei casi gravi, i soggetti superano il cosiddetto “punto eiaculatorio di non ritorno” già durante la fase preliminare, dunque prima della penetrazione vera e propria, per non parlare di quelli che eiaculano già alla sola vista della partner in atteggiamenti intimi.
Quando l’eiaculazione precoce si associa ad altre problematiche
Molti maschi con eiaculazione precoce lamentano un senso di incapacità a mantenere un certo self-control volontario sul proprio riflesso eiaculatorio: si tratta di un problema molto sentito dal sesso forte, poiché, raggiunto l’orgasmo dopo una breve eccitazione sessuale, l’uomo non è più in grado di soddisfare la propria donna.
Devono essere considerati i seguenti 5 fattori che possono essere importanti per la comprensione delle cause e del trattamento dell’eiaculazione precoce:
- Fattori riguardanti il partner (per es., problemi sessuali del partner, stato di salute del partner);
- Fattori relazionali (per es., scarsa comunicazione, differenze nel desiderio di attività sessuale);
- Fattori di vulnerabilità individuale (per es., un’immagine corporea insoddisfacente, fallimenti empatici da parte delle figure di accudimento dell’infanzia che avrebbero reagito ansiosamente alla ricerca del piacere sensuale e dell’eccitamento sessuale da parte del bambino, una storia di abuso sessuale o emotivo), presenza di patologia psichiatrica (ansia, depressione) o fattori stressanti (per es., perdita del lavoro, lutto);
- Fattori culturali o religiosi (per es., inibizioni correlate a divieti riguardanti l’attività sessuale o il piacere; atteggiamenti negativi verso la sessualità);
- Fattori medici rilevanti per il decorso e il trattamento.
Fattori di rischio che possono causare l’eiaculazione precoce
Fattori temperamentali: la disfunzione può essere più comune negli uomini con disturbi d’ansia, in particolare con la fobia sociale.
Fattori genetici e fisiologici: esiste una base genetica della forma permanente; malattie della tiroide, prostatite e astinenza da droghe possono avere un ruolo nella forma acquisita.
Fattori culturali: il tempo effettivo di latenza eiaculatoria (il tempo trascorso prima dell’eiaculazione) può differire in diversi paesi e ciò è spiegabile per i diversi fattori culturali o religiosi, così come per le differenze genetiche tra le popolazioni.
Fattori legati al genere: i maschi e i partner sessuali possono differire nella loro percezione di ciò che costituisce una latenza eiaculatoria accettabile. Nelle femmine ci può essere un aumento delle preoccupazioni concernenti la eiaculazione precoce nei partner sessuali, il che può essere un riflesso del cambiamento dell’atteggiamento della società rispetto all’attività sessuale femminile (per la riconosciuta libertà di ricercare il proprio piacere sessuale e il benessere personale).
Conseguenze funzionali dell’eiaculazione precoce
L’eiaculazione precoce si associa spesso a:
- una diminuita stima di sé, a un senso di mancanza di controllo, a disagio personale (ad es., ansia, ossessioni, senso di colpa o vergogna);
- una diminuzione della soddisfazione sessuale del partner e a conseguenze avverse per le relazioni di coppia;
- se avviene prima della penetrazione, può essere associata a difficoltà di concepimento.
Il timore di non riuscire a controllare l’eiaculazione può diventare ansia da prestazione, frutto di aspettative rigide riguardo al rapporto sessuale (“deve sempre andare bene!”), di obbligatorietà nell’impegno verso il partner (“devo a tutti i costi fargli provare piacere”) ma soprattutto di attribuzione di valori e finalità al rapporto sessuale incompatibili con una visione di esso come piacere e soddisfazione (rapporto sessuale come prova di maturità o di virilità, come test delle proprie qualità o abilità, come prova di affetto e preoccupazione per l’altro).
Associazione con altre patologie
Può essere associata a problemi di erezione, a disturbi d’ansia, a prostatite, a malattie della tiroide o ad astinenza da droghe.