Una delle domande che faccio quando visito una donna per disfunzioni del pavimento pelvico è proprio chiederle com’è stata la sua prima volta perchè, se è stata dolorosa, potrebbe indicare che qualcosa, già a quei tempi, non andava bene.
La prima volta può dare un po’ di fastidio perchè la vagina non è abituata a “essere usata”, può mancare di un po’ di elasticità ma questo – se non ci sono delle disfunzioni – può durare giusto un attimo, il tempo in cui i tessuti si adattano ad accogliere il pene e alla novità.
Sulla rottura dell’imene ci sono così tante leggende che perfino Gabriel Garcia Marquez ci ha scritto un romanzo: “Cronaca di una morte annunciata”.
A meno che una persona non abbia visto la vagina della donna prima e dopo la rottura dell’imene, serve uno specialista che sappia ben riconoscere i margini della piccola e sottile membrana, che prende il nome di imene appunto, per dire se sia o meno “rotta”.
Ora, questa sottile e piccola membrana si può rompere in diverse occasioni, come quando si usano gli assorbenti interni, se si prende un piccolo colpo, ad esempio andando in bicicletta o facendo altri sport.
E non sempre, anzi raramente, la sua rottura è accompagnata da una perdita di sangue che possa macchiare le lenzuola. Questa cosa della macchia sulle lenzuola era uno dei segni che nel passato la coppia doveva esporre pubblicamente per dimostrare che il matrimonio era stato consumato e che lei fosse ancora vergine.
L’imene può avere diverse forme ed è per questo che può non essere avvertita la sua rottura quando avviene.
Ma torniamo alla paura di sentire dolore quando si ha un rapporto la prima volta.
La prima volta, come tutte le successive, è importante che la donna (e i suoi genitali) siano adeguatamente stimolati e che lei abbia il tempo di eccitarsi. L’eccitamento nella donna porta ad aumentare la lubrificazione vaginale che rende tutto più scorrevole. Se c’è secchezza vaginale si può percepire fastidio o dolore causato dall’attrito. Se non ci sono infiammazioni o infezioni, o altre disfunzioni, la vagina di una donna è in grado di lubrificarsi correttamente e permettere un rapporto piacevole.
L’eccitazione rende la vagina più elastica, quindi più accogliente. Si modifica sia in lunghezza che in diametro, così da poter accogliere felicemente il pene.
Se nella donna questi fattori mancano, probabilmente la penetrazione potrà essere vissuta come un’esperienza fastidiosa o dolorosa. L’eccitazione è importante anche per l’uomo: porta il pene a erigersi. Senza un pene eretto non ci può essere penetrazione. Varrebbe la pena dire la stessa cosa per le vagine: senza lubrificazione e modificazioni appropriate non ci potrebbe essere penetrazione. Ma purtroppo capita che questo passaggio possa essere “saltato” e vengano forzate le cose, con conseguenti fastidi o dolori percepiti da parte della donna.
Se vi trovate ad affrontare la vostra prima volta e non sentite desiderio, non vi sentite eccitate, non vi hanno dato le stimolazioni adeguate a farvi provare piacere, chiedetele!
E’ sempre meglio chiedere qualche coccola in più che vivere una esperienza non piacevole che ad alcune donne potrà restare impressa a lungo nella memoria del cuore e del proprio perineo.
Se l’uomo che avete accanto non è disposto ad aiutarvi a “prepararvi” per la penetrazione, parlateci, spiegategli come vi sentite e cosa desiderate. Se preme perchè non ne vuole sapere, fermatevi a pensare cosa volete davvero.
Le persone sono solite chiamare un rapporto intimo con penetrazione “rapporto completo” come se non fosse perfetto o completo senza il coito. E chiamare il petting (baci, carezze, stimolazioni manuali e orali dei genitali) come “preliminari”, ovvero qualcosa che viene prima del “rapporto completo” e che, da sola questa serie di azioni, non possa quindi essere soddisfacente. Ma è davvero così?